giovedì 30 maggio 2013

Mumble mumble

Sto qui a rimuginare un po'. 
Rannicchiata sul lettino, con sciarpetta e giacchettino.
Queste belle giornate autunnali di metà e fine maggio sono state quasi provvidenziali. E sì, lo so, lo so, sono una meteoropatica nata, ma in questi giorni questo tempo grigio non mi è dispiaciuto affatto. 

Abbandonata l'idea di abbandonare il blog - forse ne aprirò un altro, a tema, ma non so quando. Oppure no - mi sono resa conto di essere stata veramente male un mese fa e di aver sfogato le mie frustrazioni passeggere sul blog - farà parte della blog therapy?! - e così rettifico l'Ei fu., e anche il Siccome immobile: ognuno è libero di fare quel che vuole, liberiamoci tutti! Mi sono liberata anch'io e pace.

Detto questo, spezzo una lancia in mio favore: il dolore fisico è una cosa terribile e può arrivare a farci cambiare l'espressione del volto e anche dei neuroni: rileggendo quello che ho scritto - anzi, no, non lo rileggo, perché me lo ricordo e mi fa abbastanza orrore - non mi riconosco affatto. Quella che ha scritto non ero io, era il demone del dolore lancinante che si era impossessato di me e (s)parlava al mio posto. Per carità, ho detto cose vere, eh, però ribadisco la libertà... la libertà!

E poi uff.
Sto cercando di capire cosa fare della mia vita. Voi lo sapete?
Beh, io in questo momento non lo so.

Ci sono delle cose che mi piacerebbe fare, sono diverse cosette, più o meno tutte in linea l'una con l'altra. Credo che significhi che in qualche angolo recondito della mia mente una specie di progetto deve pur esserci.
Il problema è che ho paura. Io ho paura.
Lo ammetto, sì, io ho paura. Ho paura di tutto in questo momento.
Una paura che mi blocca, mi intrappola e mi fa avere persino paura di vivere.

Pensavo di avere solo paura dei piccioni et similia, invece qui le paure crescono esponenzialmente. Che poi, secondo me, avere un po' di paura fa anche bene - mi spaventano le persone che non hanno paura di nulla, le trovo incoscienti o inconsapevoli o superficiali,  o tutte e tre insieme. Insomma, la persona che non ha paura di nulla non mi ispira fiducia cieca, anzi, mi spaventa, perché secondo me chi ha paura ha anche una certa consapevolezza delle cose e chi non ha paura, invece, no.

Il problema è che io, al momento, ho troppe paure e tutte queste paure sono controproducenti.
Forse è solo paura di crescere.

Avete mai pensato che non tutti gli adulti sono cresciuti?
E non è sempre un bene, eh. Non sto parlando del bambino interiore, che è un'altra storia. Parlo proprio della gente comune, della massa. Penso che molte delle persone che incrociamo in giro non siano cresciute, pur essendo fisicamente adulte. 
Ecco, io non voglio essere una di loro.
A volte mi rendo conto della pochezza delle persone. E mi fa paura.

Di solito le persone avevano dei sogni o delle qualità innate quand'erano bambine, però puntualmente da grandi se ne dimenticano e solo pochi realizzano il progetto originale.
Ecco, io, a volte, vorrei parlare con la me bambina e chiederle se è felice di quello che ho fatto e di chi sono. Soprattutto di chi sono. Io so che la me bambina mi direbbe che è contenta di alcune cose che ho realizzato, perché le volevo proprio fare e ci sono riuscita. So che sarebbe contenta anche di chi sono, anche se qualche volta sono un po' difettosa e forse mi redarguirebbe un po' su qualche difettuccio. E poi, a un certo punto, mi direbbe: "Ma che stai a fa'? Svegliati!" - E il problema è che non riesco a svegliarmi, mi sento intorpidita. Sento che il mondo intorno a me va avanti e io mi sento chiusa nel mio bozzolo, e vedo tutto attraverso un vetro smerigliato.

Non trovo le istruzioni per cambiare il vetro.
Forse devo romperlo, per uscire dal bozzolo.

giovedì 16 maggio 2013

Buon compleanno Poppies!

Ffffffhhhhhhhhuuu..... ^_^

Google Images

mercoledì 15 maggio 2013

Carlotta o Filippo. O Carlotta.

Sarà un mesetto ormai.
Ho scoperto che un cuginetto ha un coniglietto, è tutto bianco, pelosetto, con gli occhi azzurri. Sembra che sia un testa di leone incrociato con un angora. Bellissimo!
Così ho iniziato a fantasticare.

Da piccola, avrei tanto voluto un cagnolino e il mio preferito era lei,

Belle et Sébastien, 1981

che non è proprio un "cagnolino". Era Belle, e la trovavo bellissima.

Quando mi resi conto che le dimensioni e l'appellativo erano, in realtà, un ossimoro, ridimensionai la mia proposta, cambiandola con lui,

Le avventure della dolce Kati, 1984

Purtroppo neanche Giona convinse i miei e da allora divenni, con la complicità di nonno, una minigattara. Prima fu Pesca, una bella micetta bianca e arancione, giovane giovane, che ebbe qualche figlioletto prima di sparire nel nulla. Poi fu Chicca, una bella siamese vecchiotta, che ebbe diverse cucciolate - i cuccioli erano fantastici: siamesi con i calzini bianchi!

Insomma, durante l'infanzia gli animali mi avevano rapito il cuore! 

Poi, alcune settimane fa, d'un tratto, il coniglietto mi ha conquistata. Credo proprio sia l'animale che mi rappresenti meglio - almeno in questo momento della vita. Un animale piccolino, affettuoso, silenzioso. Pauroso. Sì, mi piacerebbe tanto adottarne uno e spero di poterlo fare non appena avrò un po' di stabilità/serenità (tradotto: un lavoro e una casa mia!).

Nel frattempo, ho pensato a un nome. Penso che prenderei una femmina e la chiamerei Carlotta. Mi piace dare un nome "umano" a un animaletto, non so da dove origini questa cosa, ma mi fa simpatia, è buffo e mi fa sorridere. ^_^ E penso che faccia sorridere anche gli altri. Vi fa sorridere?
Se fosse maschio lo chiamerei Filippo.
Anzi, la verità è che, se fosse maschio, potrei anche chiamarlo Carlotta! ^_^




Non è bellissimo?

[Nel video: ariete nano fulvo pezzato]

giovedì 9 maggio 2013

Zigulì

Un lampo improvviso e un ricordo uscito da chissà quale angolo recondito della mente.

Sarà che da due mesi non sto tanto bene e l'interventino degli ultimi giorni mi ha reso suscettibile e nervosa. Convivere con un doloretto lancinante che a volte si acuisce, diventa brivido, poi tanti brividi che arrivano fin sui capelli ed entrano nel cervello e ti impediscono qualsiasi movimento rende decisamente nervosi. In qualche slancio di "sembra che sia passato", ho provato a cimentarmi in qualche impresa fuori dalle mura domestiche e intra mura al tempo stesso, ma poi l'ho pagata cara. Speriamo vada meglio ora.

Beh, insomma, dicevo, è stato un flash di calma improvvisa in questa baraonda dolorante. Uno squarcio di passato che si è fatto largo nel presente. Ed è bastato un suono, una parola senza senso, insignificante che mi ricordava qualcosa. Ma cosa?
Ecco, mi ricordava le Zigulì, quelle palline dolci al gusto di frutta che, da bambina, rallegravano i pomeriggi e deliziavano il palato dolce. A volte premio, a volte regalino amorevole, a volte sorpresa inaspettata. Le Zigulì! 
Ve le ricordate?

Google Images

Ecco, le Zigulì, la loro rotondità e il sapore fruttato e fresco mi riportano a lei, al suo sorriso aperto, agli occhi grigio-verde-blu sorridenti, alla pelle morbida, alla voce argentina, alla gioia, a Nonna.

Le Zigulì sono una delle mie tante madeleines

Chissà se esistono ancora...
Voi avete una madeleine tutta vostra?

mercoledì 8 maggio 2013

Shabby Blogs & 10 Random Things About Yourself

A few days ago, I happened upon Shabby Blogs'



and wanted to take part. Now it's late, but not too much - the list will close in less than an hour! - I can make it! ^_^
Here's my list!

1. I'd like to have something crunchy to eat right now, but I'm sick and I can't.
2. I'm deathly afraid of pigeons and any other flying chickens!
3. I got drunk for the first time when I was seven with my grandpa's red wine.
4. I don't like coffee, but I love its smell when I wake up!
5. I like travelling - it makes me a better person.
6. I love bikes.
7. I love chocolate, but I don't like chocolate ice cream flavour.
8. I like reading and writing in any languages I can.
9. I'm a translator, a volleyball referee and, in my previous life, I should have definitely been a doctor!
10. I'm not much of a cook, but I make my concoctions from time to time.

Ciao ciao! ^_^

Siccome immobile

Ok, mi trovo a dover riformulare il post precedente.

Come ho menzionato altrove, io ho sempre sofferto di carta-da-paratismo, ovvero quella sindrome che ti fa sentire un po' carta da parati e un po' pesce fuor d'acqua. Io non ho mai fatto tendenza, né sono stata un modello da emulare. Piuttosto sono stata accantonata in un angolo e le idee che ho proposto sono rimaste a volteggiare nell'aere.

Ora mi sento il fiato sul collo. Mi giro, mi rigiro e mi aggiro tra i blog che seguo, li leggo con curiosità e interesse e puf! sul più bello ritrovo pezzi di vita reale giunti lì cliccando proprio qui.
E allora no! Vorrei urlare che io sono una semplice carta da parati, un'insalata che fa da contorno, la ciliegina in più che non trova spazio sulla torta... vi prego, lasciatemi al mio posto, è un posticino piccolo piccolo in un angolino tutto mio, c'è tanto da emulare, c'è tanto da seguire altrove. Trovate il vostro posto, surfate la ragnatela un po' più in là, non seguitemi ovunque, mi sento braccata. Non sono abituata a essere seguita, mi manca l'aria.

Lo so che ognuno è libero di far ciò che vuole, tanto più in questo mare magnum. Pensate a chi siete state: la vostra reticenza, il timore che qualcuno copiasse la vostra ricetta e di non essere più il solo e unico piatto principale e prelibato... Io sono il contorno, l'insalata, la mia ricetta semplice l'ho sempre condivisa, però adesso lasciatemi nel mio piattino lì accanto, è la mia zona di comfort. 

Sono qui perché ho voglia di esplorare la blogosfera e conoscere persone che condividono con me degli interessi e sì, scrivo per essere letta, altrimenti userei carta e penna. "Sono ciò che scrivo" e scrivo ciò che sono, e in questo momento sono triste perché mi sento usata. E non mi piace.
Il piatto principale non ha bisogno dell'insalata per essere apprezzato.
Fate da voi, non avete bisogno di me per emergere.

domenica 5 maggio 2013

Ei fu.

In principio furono solo Sister e T.
Poi, alcuni giorni fa, anche A., C. e D.
Dentro di me c'è la voce della pubblicità delle Frisk che invece di urlare,


urla: "Sono trooop-peee!!"
Sì, non le tette, quelle sono sempre due - e, lo ammetto, a volte mi sembrano anche troppe! La mia voce interiore si riferisce alle persone. Troppe persone della mia vita reale sono a conoscenza di questo blog. E confesso che questa cosa mi mette a disagio. Mi sento meno libera. E controllata. E in imbarazzo.

Così, negli ultimi giorni, ho pensato di mettere a tacere questo angolino virtuale e seppellirlo da qualche parte nel mare infinito del web.
Ei fu.

Tra pochi giorni Quando spuntano i papaveri compie un anno e invece di festeggiare il mio primo anno da blogger, sto pensando alla chiusura - in realtà, ho anche pensato di aprire una nuova stanzetta virtuale e dedicarla a un argomento particolare che mi piace tanto e che qui ho solo sfiorato en passant. Ma per questo vedremo.

Oggi vorrei chiedere a tutti voi come vi comportate o come vi comportereste, se vi trovaste nella mia situazione. Siete on-line in incognito? I vostri amici e/o conoscenti sanno della vostra attività virtuale? Vi leggono? Vi sentite a disagio e/o in imbarazzo o è una cosa solo mia?

Ogni opinione sarà preziosa.
Bonne nuit! ^_^

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