Ieri ho fatto una passeggiatina solitaria tra Piazza Navona, Pantheon, Largo Argentina, Corso Vittorio Emanuele, San Pietro.
Condivido con voi qualche frammento di Roma.
Quale vi piace di più?
Artisti in Piazza Navona:
Palazzo Madama:
Pantheon:
Largo Argentina:
Corso Vittorio Emanuele:
Gli stand (o, se preferite, "le bancarelle") in Piazza della Chiesa Nuova (C.so Vittorio Emanuele) viste dal bus - foto mossa perché è saltata al volo una tizia che mi ha spostato: ^_^
San Pietro visto dal treno, in movimento. Bello, no? ^_^
Un folletto che è spuntato fuori dal finestrino in galleria!
Allora, quale frammento serale romano vi è piaciuto di più?
Avete presente i buoni propositi per l'anno nuovo?
La dieta che inizia di lunedì?
Domani lo faccio?
Beh, lasciateli perdere!
Verde a fiorellini: quaderno di brutta. Giallo a foglioline o Rosa a boh: quale sarà il mio quaderno di bella? I suggerimenti sono bene accetti.
Fate così, procuratevi due quaderni.
Io ho esagerato, ne ho comprati tre, ma ero indecisa tra le foglioline e il rosa. A cosa servono? Ora ve lo spiego.
Avete presente il pensiero positivo, la legge dell'attrazione? L'estate scorsa ho letto Il Metodo (ho accennato qualcosa in questo post) e mi sono resa conto di quanto sia importante pensare positivamente. Poi ne ho parlato con la mia amica L., che in quel periodo stava leggendo Il segreto, che parla della legge dell'attrazione. Ecco, penso che il nostro cervello sia uno strumento fondamentale non solo per pensare, ma per stare bene fisicamente. Ciò che pensiamo influisce su ciò che siamo. Ultimamente mi sono avvicinata a questo modo di vedere la vita, a come affrontare problemi e avversità, a come essere felice di ciò che ho e non essere infelice per ciò che mi manca, a lavorare su di me. Pochi giorni fa, mi sono imbattuta nel video che vi lascio qui sotto e mi sono detta che non è un caso. Che il nuovo anno sta iniziando e che questo è proprio il momento giusto per provarci. Provare cosa? La tecnica dei 101 desideri. Si tratta di una tecnica buddhista, un po' rielaborata da Igor Sibaldi, studioso di teologia e di storia delle religioni, traduttore dal russo, scrittore e saggista. Sembra già troppo serio, invece, vi invito a guardare il video, perché Sibaldi affronta queste tematiche con il giusto senso dello humour e, invece di farci strappare i capelli uno a uno, ci fa sorridere sotto i baffi o ridere apertamente.
Funziona così. (Io riassumo, ma voi guardate il video!)
Procuratevi due quaderni.
Il primo quaderno sarà il quaderno di brutta, dove scriverete 150 desideri, tutti originali, uno diverso dall'altro.
Il secondo quaderno sarà il quaderno di bella, dove riscriverete solo 101 desideri.
Perché 101?
Perché è "un bel numero orientale che raffigura un intero grande - 100 -, ma aperto, grazie a quell'1 in più, verso ulteriori sviluppi".
Sembra facile, vero?
Ecco, non è proprio così facile: ci sono 10 regole da rispettare.
1. Io voglio - Tutti i desideri devono iniziare con "Io voglio" e non con "Io desidero", perché sono due cose diverse. Desiderare significa che vuoi di più di quanto ti è concesso, ma se desideri e basta, non fai nulla. Per questo motivo devi mettere in moto il volere.
2. Non - Non si usa la parola "non", perché il volere non la capisce. Di conseguenza, niente parole negative o contenenti negazioni.
3. 14 parole - Ogni desiderio deve avere al massimo 14 parole, comprese "Io voglio" e i segni di interpunzione. Perché? Perché in italiano una frase di 14 parole può essere pronunciata con un'unica emissione di fiato.
4. No storie d'amore con persone precise - Non si chiedono storie amorose o sessuali - a questo proposito vi rimando al video, che in questo passaggio è esilarante.
5. No paragoni - Non fate paragoni, perché il volere non capisce cos'è esattamente che vuoi "come" l'altro, e poi avrai anche i suoi problemi. Lasciate perdere gli altri, imparate a desiderare senza paragoni.
6. No desideri seriali - Ogni desiderio deve essere originale, deve meravigliarti.
7. No denaro - Non si devono chiedere soldi, perché è un concetto astratto. Se vuoi un castello, non chiedere la somma per comprarlo, chiedi il castello!
8. Non chiedere per gli altri - Non si può. Chiedete a nome vostro, ma non entrate nella vita degli altri. Chiedete di poter essere utili agli altri, di fare voi.
9. No diminutivi - Nella tenerezza ti ritrovi a scrivere che vuoi una "casettina" in riva al mare, e poi un giorno in spiaggia, mentre passeggi sul bagnasciuga, trovi una casettina giocattolo. No, evitiamo i diminutivi.
10. No desideri non verificabili o imprecisi - "Io voglio essere molto buono" non è chiaro perché "molto" e "buono" non sono quantificabili.
Una volta scelti i 101 desideri, bisognerà trascriverli sul quaderno di bella lasciando un po' di spazio tra l'uno e l'altro. Quando un desiderio si realizza, basterà cancellarlo e scrivere sotto: i desideri devono essere sempre 101 sulla bella e il quaderno di brutta ci servirà allora da pozzo dove attingere il desiderio successivo. Perché il volere non aspetta, bisogna avere la risposta pronta. E poi? Beh, e poi li leggete tutti, uno ad uno, per 365 giorni. Ci vorranno solo 5 o 6 minuti al giorno che potrete ritagliarvi anche quando siete in pensatoio, ecco.
Consiglio: "Mettetene di assurdi. Sono quelli che si realizzano prima". Questo metodo è una sorta di meditazione profonda che, pian piano, ci aiuta a cambiare la percezione intorno a noi e a uscire dalla condizione di "normalità". Se la "normalità" è di avere alcuni desideri, questo metodo ci permette di formularne sempre di più, di guardare con occhi diversi ciò che ci circonda e chiederci: "Lo voglio o non lo voglio?" Vale a dire, questa cosa farà parte della mia vita, del mio futuro? Davanti a noi ci sono miliardi di opportunità e questo metodo ci permette di vederle e di lavorare sulla nostra personalità, desiderando, magari, caratteristiche per noi stessi. "Ogni desiderio che noi riusciamo ad esprimere è una sorta di premonizione: non si tratta cioè del frutto della nostra fantasia, ma di un improvviso estendersi della nostra percezione, fino a cogliere nel futuro una qualche occasione che sta venendo proprio verso di noi e che può servire al proprio sviluppo interiore. E ciò che chiamiamo “desiderare” in realtà è il modo in cui questa nostra percezione più estesa cerca di annunciare alla nostra razionalità quelle occasioni che ha intravisto nell’avvenire, e di convincerla a non opporre resistenza e a non distrarsi, quando quelle occasioni arriveranno, bensì a farsi avanti e ad afferrarle”. Ci vorrà del tempo per completare tutto, ma spero di avervi incuriosito almeno un po'. Il mio 2015 inizia così. E il vostro? Vi auguro di volere tanto e di ottenere tutto. Buon 2015 a tutti voi! PS: Sibaldi dice di non divulgare questa tecnica e di tenercela per noi, perché una volta comunicata agli altri ci sembra di averla "sfangata" e poi non lo facciamo più. Ecco, io voglio condividerla, invece, perché... beh, perché... forse perché sono una ribelle! ^_^ *Fonte: Igor Sibaldi, Il frutto proibito della conoscenza; YouTube.