E poi si ricomincia.
Quando ho scritto "This is my last post..." non pensavo affatto che sarebbe stato l'ultimo post del mese, l'ultimo post dell'anno, l'ultimo post prima che nonno volasse via.
Poi è arrivato novembre. Il mese dei morti. Il mese triste. Il mese in cui ti accorgi che ogni giorno è sempre più corto, sempre più buio, sempre più freddo.
All'inizio di novembre avevo tantissime cose da raccontare, tante ricette fotografate da pubblicare, tanti esperimenti nuovi da provare. Ma avevo anche bisogno di un po' di riposo dopo il rush finale di ottobre e volevo godermi almeno per un po' quel senso di soddisfazione e di pace che si hanno dopo la corsa, dopo la fatica, quando un insieme di sensazioni si mescolano, e la stanchezza della corsa si unisce alla soddisfazione di essere arrivati al traguardo che ci si era prefissi.
Sono stata contenta di aver portato a termine il progetto del VeganMoFo.
Mi ha portato via un po' di tempo, ma è stato un bel gioco, una bella sfida - prima e unica italiana a partecipare - e una grande gioia: sono arrivata fino in fondo, ho scritto venti articoli. Volevo farcela. Ce l'ho fatta.
Con l'inizio di novembre ho scoperto anche un'altra cosa. Forse due.
La tintura dei capelli mi provoca prurito e irritazione: non tingo i capelli per vezzo né per moda. Li tingo per necessità, perché, ahimé, i primi fili bianchi sono solo un ricordo postadolescenziale e ora sono diventati un nutrito gruppo di bianco che avanza senza sosta. Ok, ok, non sono ancora diventata nonna Abelarda! Cmq... a novembre anche la tinta mi ha abbandonato e allora mi sono rivolta alla natura.
Ho scoperto che ci sono dei metodi naturali per colorare i capelli dei quali avrei voluto parlare qui e raccontare i miei esperimenti - henné, indigo, mallo di noce - e se si fanno con un minimo di attenzione non si sporca nulla e non c'è nulla di catastrofico, a differenza di come scrivono molti.
Ho scoperto anche che è possibile autoprodurre creme, saponi, struccante e tonico, e tante altre cose. Ho scoperto cos'è l'oleolito e ne ho preparato uno alla lavanda.
Così siamo arrivati a metà novembre. Che brutto mese, novembre. Non mi è mai piaciuto, nemmeno da bambina. Era quel mese che faceva da ponte tra il mio compleanno e Natale, tra le belle giornate luminose e tiepide, e i giorni freddi di dicembre. Era quel mese di mezzo, il mese non-carne e non-pesce. Il non-mese. Il mese in cui, in un soffio, nonno è volato da nonna.
Non ho mai scritto di nonna, perché mi fa troppo male, e non scriverò di nonno, perché il male raddoppierebbe. Ciò che mi rasserena è immaginarli di nuovo insieme, uniti, da qualche parte. Da novembre nessuno mi chiamerà mai più Chicca, ma il suono delle loro voci risuonerà per sempre nel mio cuore e nella mia mente e non sarà uno stupido novembre a rubarmi il cuore.
Mio nonno è morto 24 anni fa e l'altro giorno vedendo una sua foto da giovane mi sono messa a piangere come se fosse appena successo ... Capisco bene il tuo dolore ...
RispondiEliminaCiao Cecilia! So che puoi capire ciò che provo, perché a luglio ho letto il post che hai dedicato a tua nonna. Non c'erano ancora commenti e avrei voluto scriverti che provavo esattamente le stesse cose, ma ero troppo commossa per farlo in quel momento e non ho più avuto il coraggio di rileggerlo perché mi ha toccato profondamente.
RispondiEliminaI miei nonni sono stati la mia vita. Io vissuto con loro per tutta la vita e sono stati per me i nonni materni quali erano, i nonni paterni che non ho mai conosciuto, sono stati genitori e baby-sitter, compagni di giochi e complici. Il nostro mondo era bellissimo. Difficile raccontarlo con poche parole.
Grazie del pensiero. :)