Ebbene, torno alla mia vita virtuale... In preda a una crisi di sorellite acuta in cui sento la mancanza di Gigina che è appena partita per lidi meridionali e io me ne sto sul terrazzo a casa dei nonni e penso a quanto mi sentirò ancora più sola tra qualche ora, quando sarà arrivato il momento di cedere al richiamo di Morfeo e Gigina non ci sarà.
E in quel momento, proprio in quel momento, a chi romperò le scatole? A chi??
Beh, facciamocene una ragione.
Potrei fare un sacco di cose, tipo andarmene in giro per Roma a fare la turista o rilassarmi sul bagnasciuga e farmi cullare dalle onde, o godermi la calma e il silenzio che l'assenza altrui comporta. Oppure tutte e tre. ^_^
In questo periodo di assenza ho fatto un sacco di cose e non ho fatto niente.
Alla fine ho optato per questo:
ok, posterò la foto non appena possibile,
nel frattempo potete ancora tentare di indovinare! ^_^
E poi, beh, ovviamente l'ho usato... ed è stato bellissimo!!!
Avete presente la sensazione di libertà che dà la bici? Ecco, non l'avevo mai provata così... forse perché non avevo mai usato la bici a Roma. E come l'ho usata? Beh, per andare in piscina! - Che non si dica che non sono sportiva! 4,5 km all'andata e 4,5 km al ritorno, perché non è che al ritorno prendo la scorciatoia, con tanto di salita interessante. Che non è tantissimo, ok, però in mezzo c'è una bella nuotata sostenuta, e a un certo punto la fatica si sente!
E comunque quel minimo di fatica val bene la gioia che dà la bici.
Avete presente quando i ciclisti annoverano tra i pro della bici la felicità?
Ecco, è vero. Forse incredibile, se non ci provate, ma vero. E io mi sento felice quando vado in bici e pedalo e la brezza mi rinfresca il viso e qualche ciclista "vero" passa e mi saluta! ^_^
Poi, siccome la Fonte che mi governa si è resa conto che ero in vena di spese, ha fatto sì che il mio caro adorato bellissimoamatissimoincommensurabileinsostituibile pc si rompesse. Morto. Kaputt. Prima l'hard disk, dove avevo conservato gli ultimi 7 anni di vita, più le foto dell'anno precedente, tesi e cavoli vari, e che ovviamente non avevo salvato da nessun'altra parte, tranne qualche cosuccia. Poi, dopo aver speso i soldi per la formattazione, il nuovo hard disk ecceteraeccetera, è morto definitivamente qualche ora dopo.
Così da qualche giorno ho lui:
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Microsoft Surface Pro |
che è una spada. Leggerissimo, velocissimo, aggiungerei anche fighissimo, ma ci stiamo conoscendo, quindi per il momento non lo aggiungo - primo, perché mi manca il mio vecchio pc superlento (ok, lo ammetto, questa è l'unica caratteristica che non mi manca affatto!), e secondo, perché dopo tre giorni volevo riportarlo indietro perché è troppo piccolo. Poi ho cambiato idea. ^_^
Ci stiamo conoscendo, ma credo proprio che questo pc mi piaccia. Non chiamatelo tablet! È riduttivo. È un tablet ed è anche un pc, e così pian pianino entro nel mondo della tecnologia e mi proietto nel futuro.
Se qualcuno fosse interessato, ha 4 GB di RAM e 128 GB di HD. Pesa circa un chilo, forse poco meno, ed è dotato di pennetta, che trovo utilissima per via delle dimensioni dello schermo - è un 10'6'' - e quindi a volte è meglio usarla.
L'ho scelto perché avevo bisogno di un pc vero e proprio, con tanto di tastiera fisica e programmi di scrittura, ma allo stesso tempo avevo bisogno di un portatile leggero, perché da quando ho problemi alla schiena mi pesa anche portarmi dietro una bottiglietta d'acqua, figuriamoci il portatile di 2-3 kg!
Ah già, non ha il pacchetto Microsoft Office già installato (che invece ha la versione RT), però per ora ho installato un paio di programmini gratuiti e poi metterò anche quello.
Le alternative erano un Acer Switch 10 e un Asus TransformerBook T100, ma poi ho optato per il Surface perché c'era un'offerta ottima e non potevo dire di no! ^_^
Nei giorni di ricerca, ho capito una cosa: il tablet serve solo per GIOCARE. Confermate???
Credevo fosse un oggetto utilissimo per scrivere in giro, invece mi sa tanto che così non è. La verità è che mi piace l'estetica Apple, quindi un iPad non mi sarebbe dispiaciuto, solo che mi sono resa conto che gli mancano diverse cose di cui necessito io.
Credo anche un'altra cosa: in fondo in fondo la fortuna di trovare il mio nuovo pc l'ho "attirata"!
Suonerà strano, lo so. Ma credo sia l'influenza del pensiero positivo. E qui arriviamo a un'altra cosa che ho fatto in questo periodo, ho divorato la mia nuova bibbia:
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Il Metodo |
Il Metodo - The Tools, in originale - è un valido strumento di auto-aiuto. Ciò che mi fa parlare bene di questo libro - il primo del genere che leggo - è il fatto che non stia là a propinare teorie, ma vada dritto al sodo, alla pratica. Io stessa, dopo un paio d'ore di lettura, ho messo in pratica il primo consiglio o esercizio, che dir si voglia. Vi racconto.
Il neovicinosudamericano (neo si fa per dire, sta qui da più di un anno) e padre di una bimbetta di un anno aveva messo la musica a palla. E quando dico ''palla'', è molto ''palla''.
Ora, io dico, non è per me che sto leggendo e non capisco più un'acca di quel che leggo e continuo a rileggere le stesse cinque righe come la puntina di un mangianastri rotto; non è per gli anziani che hanno bisogno di riposo e magari la discodance spagnoleggiante in pieno pomeriggio sparata a palla può leggermente disturbare; ma più che altro è per i timpani di quella povera creatura che hai messo al mondo che non hai proprio rispetto!
Beh, insomma, io in genere sono timida e non è che parlare in pubblico mi faccia impazzire, anche se l'ho fatto, ma parlare dal balcone non rientra proprio nel genere di cose che pensavo di poter fare. Allora ho messo in pratica il primo esercizio: se c'è qualcosa che ti pesa e ti fa chiudere nella tua zona di comfort,
AFFRONTALO!!!
E qui vorrei inserire l'immagine della freccia che, invece di ripiegarsi sull'omino, va dritta a squarciare il dolore e a raggiungere le possibilità infinite,
ma non trovo l'immagine su Google Images.
E, forte della mia neoforzainteriore, sono uscita in terrazza e gli ho chiesto 800 volte: "Ehi, scusa, ti dispiacerebbe abbassare un pochino il volume?"
Il buzzurro era seduto a terra, di spalle, e di spalle è rimasto. Mi ha visto e sentito e non si è degnato di voltarsi, poi dopo un po' ha abbassato. Non si è scusato, non ha fatto un minimo cenno di... beh, di qualsiasi cosa (chiedere scusa è troppo? un "oddios non me n'eros accortos", insomma qualsiasi cosa, ma nada de nada)!
Voglio dire, non sono stata minacciosa, ho chiesto scusa (io!), ho usato delle attenuanti (ti dispiacerebbe, un pochino) e cosa ho avuto in cambio?
Il bicchiere mezzo vuoto risponderebbe che ho ottenuto in cambio la musica sempre più alta quando esco sul balcone, il commento ''Basta studiare'' una sera mentre ero al pc, e tanto astio gratuito che giunge fino a me sulle ali dell'aere.
Il bicchiere mezzo pieno risponderebbe che ho fatto qualcosa per me. Se non fossi uscita a chiedere di abbassare quel cavolo di volume, sarei rimasta in casa a lamentarmi e a rimuginare, non avrei continuato a leggere perché era impossibile e non avrei superato un ostacolo.
Ergo, io mi sento più forte, mi sento viva.
Lui... non vale la pena neanche di perdere altro tempo a parlarne, ho cose più importanti da fare.
Beh, e voi cosa fate in questa estate un po' meno estiva del solito?
Avete mai letto libri sulla crescita personale?
Come vi comportereste se il vostro vicino mettesse la musica a palla?
E quando vi manca Sister già due giorni prima che parta?
E che ne dite del mio nuovo tablet-pc? Meglio l'iPad?
E per oggi, that's all, folks! ^_^