Ultimamente –
da quando spuntano i papaveri – faccio colazione con latte di riso e cereali o
frutta. Ho sostituito il latte vaccino (cioè l’unica bevanda che può fregiarsi
del termine latte) con i vari tipi di
latte vegetale (ovvero bevande vegetali
al gusto di*) e no, non ce la faccio proprio a dire “latti”!
Ho provato
anche il latte d’avena, di soia, di riso e mandorle insieme, ma devo dire che
il latte di riso è il mio preferito! E il bello è che lo faccio io!! :)
Mi sono
lanciata nell’impresa con il latte d’avena grazie a una ricetta trovata per
caso sul Tubo (che prima o poi posterò!) e poi ho fatto svariati tentativi con
il riso seguendo diverse istruzioni e diversi consigli letti qua e là sul web.
Tutti ne decantavano la bontà e propinavano consigli alle molteplici tipe che
avevano ottenuto pappette varie o, peggio, pentole bruciacchiate e incrostate – proprio come me -, ma questo latte, dal
riso, proprio non usciva!!
Alla fine si
è acceso l’ultimo neurone rimastomi e mi son detta ‘però! Potrei provare con lo
stesso procedimento del latte d’avena, al massimo sarà solo un altro
insuccesso’…
…e invece no!
È stata la ricetta vincente!
Eccola qua:
Ingredienti
1 tazza di
riso
10 tazze
d’acqua
1 pizzico di
sale
1 po’ di pazienza :)
Attrezzatura
2 pentole
grandi con coperchio
4 bottiglie
(di vetro) da 1L**
1 frullatore
a immersione
1 ciotola
1 mestolo
1 cucchiaio
1 colino
Olio di
gomito q.b. :)
Procedimento
- Versa il riso in un recipiente insieme a 2 tazze d’acqua e lascia riposare per alcune ore – io di solito lo lascio riposare durante il giorno, lo immergo nell’acqua la mattina e preparo il latte di sera, per comodità.
- Sono passate almeno 5-6 ore? No? E allora aspetta ancora un po’, dai! Più lo lasci nell’acqua, più sarà buono il risultato!
- Ok, ora mescola il riso con un cucchiaio, tanto per ravvivarlo, e iniziamo a preparare insieme la nostra bevanda.
- Il primo passo da compiere è frullare il riso nella sua acqua, quindi procedi pure con il frullatore a immersione. Giusto un po’, non troppo. Quando vedi che l’acqua diventa bianca come il latte può bastare.
- Fatto questo, versa il composto in una pentola capiente, versa 7 tazze d’acqua (e così siamo a 9) e un pizzico di sale. Il sale serve per esaltarne la dolcezza e l’ultima tazza d’acqua ci servirà tra un po’.
- Mescola di tanto in tanto e porta a ebollizione il composto - a fuoco minimo, eh, altrimenti si attacca! Lo so, ci vuole un po’ di pazienza, ma il risultato ti ricompenserà! :)
- Quando il tutto bolle, versa l’ultima tazza d’acqua (la decima), mescola un po’ e aspetta di nuovo che il composto raggiunga il bollore.
- Ha raggiunto il bollore? Ok, ora puoi spegnere il gas. Il latte è pronto, bisogna solo filtrarlo!
Operazione
filtra-filtra-filtra
Per filtrare
il latte di riso ho provato diversi procedimenti, sia con panni di lino o cotone che con garze sterili, ma alla fine preferisco usare un semplice colino
a maglie fitte: funziona benissimo e non sporco nient’altro! ;)
- Pian piano, con l’aiuto di un mestolo e di un cucchiaio, filtra tutto il latte e deposita l’okara nella ciotola (ecco a cosa serviva la ciotola!). L’okara è la parte solida che resta, ovvero il riso tritato e bollito (c’è anche l’okara di soia, quella d’avena etc.), è la polpa, ecco. L’okara è utile in preparazioni dolci e salate (biscotti, cracker, polpettine alle verdure etc.), quindi non gettarla ma, una volta fredda, conservala in frigo – se pensi di usarla nel giro di qualche giorno – o in freezer – per usarla con comodo quando ne avrai voglia. Prima o poi posterò anche qualche mio esperimento!
- Ma torniamo al latte. La sostanza che vedi nel recipiente sembra più una crema, vero? E infatti è un composto molto denso buonissimo, però dobbiamo allungarlo con un po’ d’acqua! Di solito io aggiungo un pochino d’acqua ogni tanto mentre filtro il tutto, ma più che altro mi regolo meglio alla fine, così riesco a raggiungere la densità desiderata. Quindi il mio consiglio è di provare ad aggiungere poca acqua alla volta quando siamo arrivati alla fine dell’operazione filtra-filtra-filtra, mescolare e assaggiare, ed eventualmente aggiungere altra acqua. AMA: aggiungi, mescola, assaggia. AMA, AMA, AMA. Facile, no?
- Ora che hai raggiunto una consistenza più diluita, puoi coprire il recipiente con un coperchio* e lasciar raffreddare il tutto per alcune ore – io lo lascio per tutta la notte – prima di versarlo nelle bottiglie di vetro** e riporle in frigo.
*Alcuni
aggiungono vanillina, estratto di vaniglia o una stecca di vaniglia per dare
una leggera profumazione. Ho provato anch’io all’inizio, ma ormai preferisco
non aggiungere nulla. È buono così, naturale!
**Dato che
sono una fan delle 3R – recycle, reduce, reuse – io uso le bottiglie del succo
di frutta da un litro. Ho provato anche con una bottiglia di conserva di
pomodoro lavata prima in lavastoviglie, ma avevo la sensazione che si sentisse
l’odore di conserva, quindi l’ho bocciata! :P
Il latte di
riso si conserva per 4-5 giorni.
Ah, con una
tazza di riso, dovreste riuscire a riempire circa 4 bottiglie che sono circa 4
litri che sono circa 12-14 euro risparmiati. Mica male, no?
Quanto ai
tempi, escluso il riposo notturno o giornaliero, dovreste cavarvela nel giro di
un’oretta e mezza. Per ridurre questi tempi, ci sono in commercio delle
macchine apposite, le milk maker, che costano sui 100-200 euro e che si possono
trovare anche usate. Io ancora non ce l’ho, ma se continuo nell’autoproduzione
ne acquisterò una sicuramente. Magari me ne regalerò una per la laurea! ;)
Bene, ora mi
merito proprio una tazza di latte di riso o quasi quasi un frullatino, gnam!!
E voi il
latte di riso come lo fate?? Come lo
bevete? Cosa ci aggiungete? Avete qualche trucchetto per migliorarlo?
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