domenica 24 febbraio 2013

mercoledì 20 febbraio 2013

Furoshiki mon amour!

Non c'è niente da fare, tutto ciò che è giapponese è arte.
Japan means Art, that's all.
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Possono piegare carta o stoffa, e il risultato è lo stesso: un capolavoro.
Mesdames et messieurs, oggi si parla di FU - RO - SHI - KI ! ^_^
They can fold either paper or fabric, and they got the same result, a masterpiece.
Mesdames et messieurs, the topic of the day is FU - RO - SHI - KI ^_^


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Un Furoshiki è un quadrato di stoffa, di solito in cotone o seta, ma anche in rattan o nylon, usato in Giappone per avvolgere oggetti di diverso tipo, dai vestiti (anticamente vi si riponevano durante il bagno pubblico) a un regalo, dai libri al bento, dalle bottiglie ai fiori alla spesa.
Furoshiki are some squared wrapping cloth - made of cotton, silk, rattan or nylon - frequently used in Japan to transport goods such as clothes (in ancient times, they bundled their clothes in Furoshiki while at the public baths), gifts, books, bento-boxes, bottles, flowers, and grocery shopping.


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L'uso dei Furoshiki era molto diffuso fino alla Seconda Guerra Mondiale. In seguito, caddero in disuso a causa della diffusione delle buste di plastica.
Furoshiki were mostly used until the Second World War, but afterwards their number declined due to the increasing use of plastic shopping bags.



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Negli ultimi anni, tuttavia, l'interesse crescente per le problematiche ambientali ha favorito il ritorno in auge di tali stoffe.
Over the last few years, however, the renewed interest to environmental issues has promoted their return.



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Utili per un picnic all'aria aperta,
They're helpful for a picnik,



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dove potrete avvolgere il vostro bento e anche il pasto preparato con le vostre manine sarà più buono!
where you can wrap your bento-box and even your homemade meal will taste better!



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Uno dei miei usi preferiti è - manco a dirlo - la borsetta!
One of my favourite wraps is - undoubtedly - a cute handbag!



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In ogni caso, potrete usare questo quadrato magico (da 45 a 70 cm) in tantissimi modi diversi.
Anyway, there are tons of ways on how to use this magic square (17.7 inch to 28.3 inch).


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E comunque vogliate usarli, i Furoshiki sono senza dubbio un'idea semplice, originale ed eco-chic!
And anyhow, Furoshiki are a simple, original and eco-chic idea!



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Sembra difficile? Naaaa, facilissimo! Date un'occhiata ai video qui sotto! ;)
Do you think it's hard to wrap? No way! It's the easiest thing ever! Have a glance at these videos! ;)





Troverete idee carine e diverse in ogni video.
Each video shows you several cute solutions.




E potrete divertirvi a rifarle con un semplice foulard che avete in casa. Io ho fatto così! ;)
And you'll have fun making them with a foulard you already have at home. Just like me! ;)



Sarà che sono una fan dei cartoni animati giapponesi,
It's probably due to my passion for Japanese cartoons,



Taisho Yakyu Musume in Questo piccolo grande banzai

ma sono letteralmente impazzita per i Furoshiki, e voi? ^_^
but - I have to admit it - I went crazy for Furoshiki! What about you? ^_^


Vintage Furoshiki



È arrivato il momento di dichiarare guerra ai sacchetti di plastica, di riappropriarci della nostra Terra, di rendere tutto più colorato e allegro. Facciamo un passo indietro e tiriamo fuori dai nostri armadi i vecchi foulard, riutilizziamoli, diamo loro nuova vita, coloriamo le nostre strade portando un fazzoletto annodato... accendiamo la creatività! ^_^

It's time to declare war to plastic shopping bags, to claim back our Earth, to make everything colourful and cheerful. It's time to step back and take our old foulards out of our wardrobes, reuse them, and give them a new life. Let's make our cities colourful with a knotted square cloth... Let's turn on our inspiration! ^_^





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domenica 17 febbraio 2013

Blogger, we want you! & Quando spuntano i... cadaveri!

La cosa bella di avere una sorella minore è vederla nascere, 
The cutest thing of being a big sister is seeing your younger sister coming into the world,

Maggie Simpson

crescere,
growing up,


Piccole donne / Little Women

 e imparare.
and learning.


Occhi di gatto / Cat's Eye

E poi un giorno cresce e ci puoi parlare.
And then, someday she's grown up and you can talk to her.
Così ieri stavamo parlando:
So, we were talking yesterday:


- Che dici, provo a candidarmi per Grazia.it?
- So, do you think I can present my candidacy for Grazia.it?
- Mmm!
- Hmm!
- Sì, c'è una sorta di concorso e alla fine alcuni blog, uno per ogni categoria, diventeranno i blog ufficiali di Grazia.it.
- Yeah, hmm, there's a sort of competition and the winners - one each category - will be the official blogs for the magazine.
- Ah!
- Ah!
- Beh, allora, che dici?
- So, what do you think?
- Sì...
- Yeah...
- Sì, cosa? Non so, ci sono bloggoni fichissimi, curatissimi e seguitissimi, il mio è un cosetto insulso senza pretese...
- Yes, what? I'm not sure, there are some super cool and super followed blogs, while mine is a tiny little thing and has no expectations.
- Sono belli gli altri?
- So, the others are beautiful...
- Alcuni sì, molto... e sono anche molto seguiti! 
- Some are beautiful... and they're followed too!
- Mmm...
- Hmm...
- Io praticamente me le canto e me le suono da sola, ho quattro followers che ringrazio mentalmente ogni giorno, e non ho detto a nessuno di avere questo spazio tranne a te e a T.
- Well, I've been blogging for a little while and  I don't have a clue what the net works; my blog is tiny and unknown - except for one or two people: thanks girls! - and I didn't tell anybody I'm writing here, except you and T.
- Perché lo faresti?
- Why would you take part in it?
- Beh, essenzialmente perché mi piace scrivere, e poi perché sarebbe bello poterlo fare per Grazia.it. Ti ricordi che da piccole sfogliavamo i giornali di mamma?
- Well, basically, because I like writing, and it'd be fantastic to write for Grazia.it. Do you remember we used to browse mum's magazines when we were children?
- Sì, sì...
- Of course...
- E sarebbe bello poter scrivere di libri e viaggi, di musica e cinema, tra una ricetta e l'altra, strizzando un occhio (critico) alle tendenze attuali, no?
- It would be great to write about books and trips, music and cinema, while biting a snack, and having a (critical) look at modern trends, right?
- Mi sembra proprio di sì, ce la puoi fare!
- Yeah, I think so. You can make it!
- Dici che il mio blog è ancora informe?
- Do you think my blog is still a blob?
- Mmm, ora vado a dare un'occhiata, com'è che si chiama... Quando spuntano i... cadaveri!
- Hmm, I'm going to have a glance, what's its name, hmm... When... corpses spring up!
[The words papaveri (poppies) and cadaveri (corpses) sound similar in Italian, so, she got confused and said the wrong one!]


Michael Jackson, Thriller, 1983

- ...
- ...
- Ahahahah!!! :D
- Ahahahah!!!! ^_^
- LOL
- LOL 


Quando anche tua sorella non ricorda il tuo blog, è arrivato il tempo di sapere se vale la pena di scriverne uno oppure no, quindi mettiamoci in gioco e giochiamo!
When even your sister can't recall your blog, the time to get whether it's worth or not to write it has come. So, let's take this challenge and have fun!

Con questo post mi candido all'iniziativa Blogger, we want you! nella sezione IT. Lifestyle, con qualche inserto di IT. Food.
I present my candidacy for Blogger, we want you!, in the IT. Lifestyle section, venturing sometimes in the IT. Food section.

Stay tuned... e votatemi! And vote for me! ^_^



Grazia.it


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giovedì 7 febbraio 2013

Viaggiatori moderni

Ciao ciao gente! :)                                                                             English Version Soon

Non è un'immagine bellissima? ^_^
Racchiude l'essenza del bello, della libertà, del viaggio - quello vero -, della fatica e della soddisfazione, dell'abbattimento delle barriere fisiche e mentali, del valore della vita. Secondo me. Questo è il viaggiatore moderno,

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e non il turista sciocco che apre bocca solo per vantarsi di essere stato qui è là. Il viaggiatore moderno è quello che vive il viaggio, quello che impara dagli sconosciuti incontrati sul proprio cammino, quello che dice poco o nulla con le parole, ma trasmette la bellezza dell'esperienza vissuta attraverso gli occhi. Perché il viaggiatore moderno ha gli occhi sognanti, sereni, incantati, sorridenti, sempre rivolti altrove, che parlano di altri mondi: mondi paralleli, dimensioni alternative in cui il mondo interiore si interseca con il mondo esteriore e le sue esplorazioni. Perché il viaggiatore moderno non viaggia soltanto attraverso i continenti, ma viaggia anche attraverso sé stesso. Per il viaggiatore moderno, il viaggio è una condizione mentale.

Il viaggiatore moderno, paradossalmente, porta in sé anche qualcosa di antico, 


Viandante sul mare di nebbia (Der Wanderer über dem Nebelmeer),
C. D. Friedrich, 1818

di ancestrale: la curiosità e la sete di conoscenza che hanno spinto i grandi esploratori oltreoceano alla ricerca di un qualcosa di sconosciuto, ma al contempo entusiasmante e magico.

Un viaggiatore moderno, io l'ho incontrato il 1° marzo 2008 all'aeroporto di Ciampino.
Dovevamo imbarcarci sul volo per Dublino che, ahimé, fu spostato di NOVE ORE e abbiamo atteso in aeroporto. Non so neanche il suo nome, forse non ci siamo neanche presentati, aveva 19 anni ed era tornato da poco dall'Australia. Partito in gruppo, tornato da solo, senza amici e senza valigia. Aveva gli occhi azzurri e sognanti e quando parlava ti faceva vedere ciò che aveva visto e ti faceva vivere ciò che aveva vissuto. Era riuscito a trovare tre lavori in un giorno solo! Aveva viaggiato in camper e surfato le onde. Aveva visto il deserto e i canguri. Aveva dormito su un letto e anche a terra. Aveva teso un ramoscello di eucalipto a un koala.
Il ritardo aereo era stato provvidenziale: quel giorno sono stata in Australia!

Ci sono persone che entrano nella nostra vita e ne escono subito, eppure lasciano una traccia indelebile. Quel viaggiatore moderno vive nella mia mente e ogni tanto si affaccia per ricordarmi che vivere è bello e che i racconti di viaggio sono storie di vite vissute, mai sprecate. Meravigliose.


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Un'altra esperienza meravigliosa è quella in cui mi sono imbattuta qualche settimana fa mentre guardavo Alle falde del Kilimangiaro: è la storia di una famiglia australiana che ha scelto di abbandonare baracca e burattini per inseguire IL sogno: scoprire il mondo con i propri occhi, un pezzetto alla volta, viaggiando in sella a una bici.
Straordinario. Poetico, anche.

Ho pensato che valesse la pena dar risalto a un'esperienza così emozionante, quindi eccovi la loro intervista: Famiglia in giro per il mondo in bicicletta
Ed ecco il loro blog: Travel History of the Family Verhage
Dovreste avvistarli dalle parti di Firenze in questi giorni.

La verità, però, è che la bellezza del viaggio in bici, io l'ho scoperta alcuni anni fa con lui,

L. Cherubini - Jovanotti, Il grande Boh!, 1998

Immagino che non tutti siano in grado di mollare tutto - TUTTO - per avventurarsi in luoghi lontani, sconosciuti e spesso deserti, per inseguire un sogno - un'esperienza di un fascino estremo che è riservata a pochi avventurosi! Ecco, se non siete così avventurosi, vi consiglio la lettura di questo libro, sarà un po' come esserci stati, come aver guardato le stelle distesi sul deserto africano, come aver toccato la Terra del Fuoco, come aver pedalato per giorni in Patagonia. Se non ci siete ancora stati, il libro-diario di Jovanotti vi ci porta e vi sembrerà di sentire la sua voce raccontarvi ogni singolo aneddoto, ogni singolo incontro, ogni singolo fatto, ogni singola canzone.
Io ci ho messo cinque anni per finirlo: unico caso in cui il testo mi piaceva così tanto, in corso di lettura, da non voler arrivare subito alla fine, così tornavo indietro e rileggevo. Volevo apprezzarlo tutto, a gocce. Centellinandolo.
E voi che viaggiatori siete?

domenica 3 febbraio 2013

Problematiche del n° 25, o svegliarsi la mattina

Ciao gente!

Io non ce la faccio proprio: sono giorni che provo a mettere in atto il punto 25 dei miei propositi - che non ho neanche chiamato buoni, proprio per non darmi false speranze in partenza e che, nello specifico, dovrebbe essere uno di quelli più fattibili e attuabili tutti i giorni, magari con qualche eccezione - ma proprio non ci riesco, perché non mi sveglio o, se mi sveglio, non mi alzo! Eppure c'è gente che appena sente il DRIIIN balza giù dal letto fresco e riposato... ma io no! Io faccio parte del club: 


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(che poi, detto tra noi, se fossero solo cinque... eh!)


Voi come fate ad alzarvi la mattina???



Non ditemi di mettere la sveglia lontano dal comodino,

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perché non funziona. Non so come, ma mi ritrovo ad allungare ogni arto espandibile, un po' tipo Ispettore Gadget, e la spengo. 


Anzi, questo lo faceva prima!
Ora,

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neanche mi allungo più, smette da sola con la forza del pensiero!


Non ditemi di metterne più di una, 

Cristina D'Avena, Arriva Cristina, 1988
perché, se non mi alzo io, si alza qualcun altro!


Non ditemi di provare con i metodi antichi,

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perché, ahimé, ho la fobia dei pennuti. Sigh! 

Anche dei menestrelli storici, amati e intonati,


Cantagallo, Robin Hood, 1973


In un lampo di genio, però, ho pensato che, se i metodi antichi hanno funzionato con gli antichi, avrei potuto modificare leggermente il metodo e farlo passare da un
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a un 


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e così ho acquistato una sveglia supermegagalattica e soprattutto tecnologica, questa:


La mia sveglia Muuu!!! ^_^

che ha una fantastica doppia suoneria, infatti, oltre a far MUUUUUUUUUUUU, fa anche un supermega
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che è un mix tra un campanaccio, un allarme anti-incendio, la sirena di tutte le forze dell'ordine e anche di quelle del disordine messi insieme. 

Non male.


Tuttavia, devo ammettere che questa sveglia è stata, in ordine cronologico, 

  • la maledizione della mia famiglia, che da così

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è diventata così


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  • la maledizione MIA al metal detector,

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quando mi stavo trasferendo a Dublino e volevo portare con me l'essenziale alla sopravvivenza e un addetto alla sicurezza ha aperto il mio bagaglio a mano perché c'era qualcosa di sospetto... e dopo aver recuperato la mia umile sveglia è andato in giro a mostrarla in tutto l'aeroporto... sigh... e l'unica cosa che la mia boccuccia ha farfugliato è stata: "Mah... fa MUUU!"


  • la maledizione delle mie floormates a Dublino - un piccolo dettaglio che avevo sottovalutato - anch'esse diventate press'a poco così
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Accusato il colpo della maledizione della sveglia MUUU, ho deciso di riporla su uno scaffale dove può far bella mostra di sé senza strani effetti collaterali.


Considerato che svegliarsi la mattina è necessario alla sopravvivenza di tutto il genere umano - non soltanto perché il mattino ha l'oro in bocca - e considerato che il fondamento alla base del vivere civilmente è il rispetto, mi chiedo se ci sia un buon metodo che rispetti anche chi ci circonda e allo stesso tempo sia efficace per farci volare giù dal letto, non dico tanto già sobriamente truccate e pronte per uscire, 

Belli loro! - Google Images


ma almeno sorridenti e felici di affrontare un altro giorno!

Stregatto


Insomma, voi avete un BUON metodo per svegliarvi la mattina? ^_^


PS: In Francia, ho abitato per un anno in un'ala di una scuola in disuso e lì c'erano tre sveglie per far svegliare le alunne del dormitorio: una alle 6:20, una alle 6:50 e una alle 7:20 che scandivano i momenti "sveglia, è ora di alzarsi", "la colazione è pronta" e "tutte fuori, il pullman vi sta aspettando per portarvi a scuola".
Beh, quei tre allarmi - fortissimi, tipo anti-incendio - mi hanno infastidito solo la prima settimana, poi non li ho più sentiti! Ahimé!

PPS: Post ispirato da un bel blog! ;)

venerdì 1 febbraio 2013

Recycle Reduce Reuse: Le Carte di Sakura

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Non so voi, ma l'idea di riutilizzare qualcosa e adibirlo a un uso diverso o creativo mi è sempre piaciuto, così un anno e mezzo fa mi sono lanciata e ho iniziato a rilegare i quaderni!


Vabbè, adoro scrivere - e lo vedete, perché sono prolissa - e ho sempre scritto qualcosa per me stessa, un appunto, una frase, un'emozione, un ricordo, e così ho pensato che sarebbe stato divertente creare i miei quaderni da sola e farlo con il materiale già presente in casa - ma non solo!
Detto fatto, mi sono ritrovata con una quantità di quaderni che ho iniziato a fotografare prima e regalare poi. Sono tutti diversi - solo pochi sono riproducibili - e sono realizzati a partire dal cartoncino dei cereali, dai fogli di quaderni mai finiti, dai fogli di riviste con una pagina interessante o simpatica, carta di riso e rafia, il tutto rilegato con i fili di cotone di nonna!
Beh, non so se possa piacervi o meno, però stasera ho voglia di condividere con voi il mio piccolo angolo creativo.


E voi cosa fate nei momenti creativi?


Segnalibri/Bookmarks


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Tonight, I'd like to share with you my little creative nook, Le Carte di Sakura or Sakura's Paper
I've always thought that reusing something and giving it another purpose could be helpful and funny at the same time, so I started making my own notebooks or journals a year and a half ago.
I like writing and I've always written something for myself, such as a note or a phrase, an emotion or a memory, and creating a journal on my own reusing some stuff I had at home - but not only - was quite funny!
Easier said than done, I had a huge amount of journals and I started taking pics and then giving them to my friends. All of them are different - I can reproduce only some of them - and they are made of cereal cardboard, paper, magazines, rice paper and raffia, bound together with my grandma's cotton thread!
Well, I don't know if you like it or not, but tonight I'd like to share my little hobby with you.

What about your creative moments?


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