martedì 29 maggio 2012

Come Borat


Evvai! Oggi ho ritirato il mio costume nuovo di zecca e cucito su misura sul modello di quello vecchio, che è praticamente perfetto.
La signora istruisce il compagno circa lo scaffale dove è riposto nella sua bustina trasparente. Lui si muove a tastoni, io da lontano l’ho già avvistato. Nero con dettagli fuxia. È lui! Ne sono sicura.
L’uomo avvista a sua volta il pacchetto, lo afferra e me lo consegna.
Io sorrido soddisfatta: già mi piace. Apro la busta, lo guardo con soddisfazione. Mi piace, mi piace. “È più bello di come lo avevo immaginato,” dico alla signora.
Pago. Felice. Esco.

Nel viaggio verso casa già pregusto l’articolo che scriverò sul mio blog con tanto di consiglio: dato che ormai tutti i costumi olimpionici hanno l’apertura a oblò sulla schiena blabla e i vecchi modelli chiusi non si trovano più blabla cucire su misura blabla laboratori specializzati! C’è il vantaggio blabla resistente al cloro, colore che preferiamo, modello che ci piace di più blabla al costo di un normalissimo costume. Insomma, si può fare!

Torno a casa. Mostro l’oggetto a mia sorella (Bellooo!!) e a mio fratello (Mmm, caruccio!) e mi fiondo in camera a provarlo!!
E… wow!!

Sembro Borat femmina!!
Nooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!

Ma perché capitano tutte a me? Ditemi che non sono la sola...

giovedì 24 maggio 2012

Come Amélie

A Cris piace: il cielo azzurro, un sorriso all'improvviso, il sale sui cracker, i colori, scrivere, creare quaderni e rilegarli col filo di nonna, mettere il burrocacao prima di andare a dormire, bere litri di tè alla pesca, sperimentare in cucina (ma solo piatti veg e dolci), le calamite, pedalare in bicicletta, giocare a pallavolo (ma è da un sacco che non gioca), la pizza al taglio che non trova all'estero e che fa tanto "casa", il verde dell'erba, ascoltare musica a basso volume, il profumo della sabbia, borseborsine&borsette, gli alberi, il profumo del legno, i cartoni animati (specie se giapponesi),

A Cris non piace: il grigio, po' con l'accento e qual con l'apostrofo, chi non è felice per gli altri, i lamenti dei lamentosi, i segreti di Pulcinella, le scarpe - il suo mondo ideale è un mondo in cui tutti girano a piedi nudi e le strade sono fatte d'erba. E se proprio è necessario calzare qualcosa, via d'infradito in paglia! - la carne, il chi-frega-per-primo-frega-due-volte-pensiero, i giudizi avventati e negativi, l'aglio, i pennuti, l'evidenziatore giallo,

[To be continued...]

E a voi cosa piace o non piace?

lunedì 21 maggio 2012

Latte di riso


Ultimamente – da quando spuntano i papaveri – faccio colazione con latte di riso e cereali o frutta. Ho sostituito il latte vaccino (cioè l’unica bevanda che può fregiarsi del termine latte) con i vari tipi di latte vegetale (ovvero bevande vegetali al gusto di*) e no, non ce la faccio proprio a dire “latti”!
Ho provato anche il latte d’avena, di soia, di riso e mandorle insieme, ma devo dire che il latte di riso è il mio preferito! E il bello è che lo faccio io!! :)
Mi sono lanciata nell’impresa con il latte d’avena grazie a una ricetta trovata per caso sul Tubo (che prima o poi posterò!) e poi ho fatto svariati tentativi con il riso seguendo diverse istruzioni e diversi consigli letti qua e là sul web. Tutti ne decantavano la bontà e propinavano consigli alle molteplici tipe che avevano ottenuto pappette varie o, peggio, pentole bruciacchiate e incrostate  – proprio come me -, ma questo latte, dal riso, proprio non usciva!!
Alla fine si è acceso l’ultimo neurone rimastomi e mi son detta ‘però! Potrei provare con lo stesso procedimento del latte d’avena, al massimo sarà solo un altro insuccesso’…
…e invece no! È stata la ricetta vincente!
Eccola qua:

Ingredienti
1 tazza di riso
10 tazze d’acqua
1 pizzico di sale
1 po’ di pazienza :)

Attrezzatura
2 pentole grandi con coperchio
4 bottiglie (di vetro) da 1L**
1 frullatore a immersione
1 ciotola
1 mestolo
1 cucchiaio
1 colino
Olio di gomito q.b. :)

Procedimento

  • Versa il riso in un recipiente insieme a 2 tazze d’acqua e lascia riposare per alcune ore – io di solito lo lascio riposare durante il giorno, lo immergo nell’acqua la mattina e preparo il latte di sera, per comodità.
  • Sono passate almeno 5-6 ore? No? E allora aspetta ancora un po’, dai! Più lo lasci nell’acqua, più sarà buono il risultato!
  • Ok, ora mescola il riso con un cucchiaio, tanto per ravvivarlo, e iniziamo a preparare insieme la nostra bevanda.
  • Il primo passo da compiere è frullare il riso nella sua acqua, quindi procedi pure con il frullatore a immersione. Giusto un po’, non troppo. Quando vedi che l’acqua diventa bianca come il latte può bastare.
  • Fatto questo, versa il composto in una pentola capiente, versa 7 tazze d’acqua (e così siamo a 9) e un pizzico di sale. Il sale serve per esaltarne la dolcezza e l’ultima tazza d’acqua ci servirà tra un po’.
  • Mescola di tanto in tanto e porta a ebollizione il composto - a fuoco minimo, eh, altrimenti si attacca! Lo so, ci vuole un po’ di pazienza, ma il risultato ti ricompenserà! :)
  • Quando il tutto bolle, versa l’ultima tazza d’acqua (la decima), mescola un po’ e aspetta di nuovo che il composto raggiunga il bollore.
  • Ha raggiunto il bollore? Ok, ora puoi spegnere il gas. Il latte è pronto, bisogna solo filtrarlo!

Operazione filtra-filtra-filtra
Per filtrare il latte di riso ho provato diversi procedimenti, sia con panni di lino o cotone che con garze sterili, ma alla fine preferisco usare un semplice colino a maglie fitte: funziona benissimo e non sporco nient’altro! ;)
  • Pian piano, con l’aiuto di un mestolo e di un cucchiaio, filtra tutto il latte e deposita l’okara nella ciotola (ecco a cosa serviva la ciotola!). L’okara è la parte solida che resta, ovvero il riso tritato e bollito (c’è anche l’okara di soia, quella d’avena etc.), è la polpa, ecco. L’okara è utile in preparazioni dolci e salate (biscotti, cracker, polpettine alle verdure etc.), quindi non gettarla ma, una volta fredda, conservala in frigo – se pensi di usarla nel giro di qualche giorno – o in freezer – per usarla con comodo quando ne avrai voglia. Prima o poi posterò anche qualche mio esperimento!
  • Ma torniamo al latte. La sostanza che vedi nel recipiente sembra più una crema, vero? E infatti è un composto molto denso buonissimo, però dobbiamo allungarlo con un po’ d’acqua! Di solito io aggiungo un pochino d’acqua ogni tanto mentre filtro il tutto, ma più che altro mi regolo meglio alla fine, così riesco a raggiungere la densità desiderata. Quindi il mio consiglio è di provare ad aggiungere poca acqua alla volta quando siamo arrivati alla fine dell’operazione filtra-filtra-filtra, mescolare e assaggiare, ed eventualmente aggiungere altra acqua. AMA: aggiungi, mescola, assaggia. AMA, AMA, AMA. Facile, no?
  • Ora che hai raggiunto una consistenza più diluita, puoi coprire il recipiente con un coperchio* e lasciar raffreddare il tutto per alcune ore – io lo lascio per tutta la notte – prima di versarlo nelle bottiglie di vetro** e riporle in frigo.
*Alcuni aggiungono vanillina, estratto di vaniglia o una stecca di vaniglia per dare una leggera profumazione. Ho provato anch’io all’inizio, ma ormai preferisco non aggiungere nulla. È buono così, naturale!
**Dato che sono una fan delle 3R – recycle, reduce, reuse – io uso le bottiglie del succo di frutta da un litro. Ho provato anche con una bottiglia di conserva di pomodoro lavata prima in lavastoviglie, ma avevo la sensazione che si sentisse l’odore di conserva, quindi l’ho bocciata! :P

Il latte di riso si conserva per 4-5 giorni.
Ah, con una tazza di riso, dovreste riuscire a riempire circa 4 bottiglie che sono circa 4 litri che sono circa 12-14 euro risparmiati. Mica male, no?
Quanto ai tempi, escluso il riposo notturno o giornaliero, dovreste cavarvela nel giro di un’oretta e mezza. Per ridurre questi tempi, ci sono in commercio delle macchine apposite, le milk maker, che costano sui 100-200 euro e che si possono trovare anche usate. Io ancora non ce l’ho, ma se continuo nell’autoproduzione ne acquisterò una sicuramente. Magari me ne regalerò una per la laurea! ;)

Bene, ora mi merito proprio una tazza di latte di riso o quasi quasi un frullatino, gnam!!
E voi il latte di riso come lo fate??  Come lo bevete? Cosa ci aggiungete? Avete qualche trucchetto per migliorarlo?

venerdì 18 maggio 2012

Il viaggio è iniziato!

Di solito, nei film, la battuta tipica del personaggio che si accinge a iniziare un percorso è "Che il viaggio abbia inizio!", ma io ho già dato una parvenza di colore alla mia paginetta, ho scritto chi sono (qui), ho scritto qual è il mio progetto (sempre qui), ho capito più o meno - mmm, meno, meno! - come funziona blogger e quindi... il mio viaggio è iniziato!

E adesso?
Adesso vado a farmi un tè, mangio un cioccolatino e poi passo alla lettura su carta e alla scrittura con penna. Libro e quaderno sono aperti e mi stanno aspettando. :D

Ciao! Io sono Cris e Quando spuntano i papaveri è il mio blog

Ciao!                                                                                                        English Version
                                                                                                             (Don't worry, it's shorter! :P )
Io sono Cris e Quando spuntano i papaveri è il mio blog.


Adoro scrivere, ma non avrei mai pensato di aprire un blog, perché ho sempre scritto per me e non per essere letta da altri. Devo confessare di averci pensato, a volte, e pur avendo materiale da scrivere, poi ho sempre evitato. Pensavo che il web non facesse per me, che la scrittura fosse una cosa mia e che fosse possibile scindere le due passioni: "scrivo per me e leggo gli altri," mi dicevo.


E allora perché ho aperto un blog?
Presto detto, mi devo laureare. E sottolineo devo. Nel senso che lo devo a me stessa. Nel senso che voglio farlo, lo voglio sul serio, ma da tempo ho perso qualcosa e con essa la motivazione che mi aveva reso in passato una macchina da guerra, una macchina macina-esami. In pratica, non mi riconosco più. Sono apatica nei confronti di tutto ciò che una volta recepivo come stimolo e mi sono arenata come una balena sulla spiaggia. 

Che senso ha aprire il blog?
Beh, una volta, parlando con un'amica, ho sentito dire una frase che mi ha colpito e che suonava più o meno così: "No, no. Se c'è qualcosa (di bello) che bolle in pentola, lo tengo per me. Gli altri sono così, te la tirano, e poi tutto finisce per il verso sbagliato."
Ho rimuginato su questo concetto per anni, perché da perfetta ingenuotta non riuscivo a capire perché gli altri dovessero tirartela. 
Tempo dopo, invece, mi sono imbattuta in un altro discorso, che a grandi linee diceva così: "Se abbiamo degli obiettivi nella vita, dobbiamo condividerli con gli altri. Condividerli con gli altri significa avere uno stimolo maggiore, perché se ad esempio devi sostenere un esame e lo dici al vicino di casa, certamente in futuro ti chiederà di quell'esame e tu cosa farai? Sarebbe demotivante rispondere di non averlo superato e, per il carattere di alcuni, sembrerebbe quasi un fallimento, si avrebbe paura di essere derisi, di essere considerati degli incapaci. Ecco perché dirlo è positivo, perché ci fa tirare fuori tutta la nostra voglia di riuscire. Tutta la nostra voglia di rispondere: 'È andata bene' (o, per i più espansivi, 'Alla grande!', 'Da paura!')."
Certo, non bisogna fare le cose per timore del giudizio altrui! Ma se questo punto di vista può aiutarci a superare degli obiettivi che sono solo nostri e che usano gli altri a fin di bene e per portare avanti qualcosa in cui crediamo, forse si può chiudere un occhio.
Credo che entrambe queste informazioni contengano delle verità, ma queste verità non sono assolute. 

Nel mio caso, cerco di prendere ciò che c'è di buono e trasformarlo a mio vantaggio: voglio boicottare il pensiero della mia amica, voglio credere negli altri e anche in me stessa, voglio condividere con chiunque legga queste pagine il mio progetto, voglio essere stimolata a fare del mio meglio, a ritrovare la motivazione e a portare a termine un percorso bellissimo che mi ha dato tanto, umanamente e culturalmente.
Insomma, apro il blog perché ogni tanto vorrei sentirmi chiedere se ci sono novità e perché non vedo l'ora di averne!

Il progetto: sostenere gli ultimi tre esami, di cui uno doppio, e discutere la tesi entro sei mesi.
Perché sì, questo è proprio un blog a scadenza

(NB: Quanto alla tesi, preciso di conoscere abbastanza l'argomento, di essermi informata negli ultimi anni e di aver già letto una quindicina di volumi in merito. Quindi non parto da zero, lei è tutta nella mia testa, devo solo tirarla fuori!)


Perché Quando spuntano i papaveri?
Perché i papaveri spuntano in primavera e costellano di rosso il ciglio della strada. Perché quel rosso ravviva con tanta semplicità. E tu lo noti. E sorridi. Perché sì, è tornata la primavera! E perché con la primavera nasce tutto di nuovo. Io esco dal letargo, ad esempio, e in qualche modo rinasco perché il cielo è un po' più azzurro, il sole è un po' più caldo, le giornate sono un po' più lunghe, la luce è un po' più giocherellona e la mattina fa capolino in camera anche se la persiana è chiusa. 

Io li ho notati qualche settimana fa, i papaveri. Ero in macchina, la radio accesa e la testa chissà dove, e poi ho iniziato a vederli: prima sul rettilineo, poi la rotatoria, poi ovunque. Punteggiavano di rosso posticini in formato mignon e spazi più ampi, e così ho pensato che Quando spuntano i papaveri sarebbe stato un titolo carino per il mio libro. Sì, effettivamente mi piaceva. 'Ma quale libro? Devo ancora finire gli ultimi esami, scrivere la tesi, laurearmi. Non ho il tempo necessario per scrivere l'idea che ho in testa!' mi sono detta. Ecco, allora, un motivo in più per fissare questo titolo: magari a volte scriverò qualche stralcio di racconto qui. Non so se questi stralci potranno mai diventare veramente un libro, ma in fondo potrebbe essere un nuovo progetto e anche se non dovessero mai diventare altro che qualche parola scritta al pc, almeno li avrò condivisi con qualcuno e magari avrò fatto passare serenamente qualche minuto a qualche sconosciuto per puro caso passato di qua. Ma è prematuro parlare di questo progetto ora.

E infine, perché questa primavera ha portato una novità che è anche una sorta di rinascita.
Da qualche settimana, anzi, da quando sono spuntati i papaveri, ho iniziato ad avvicinarmi al mondo vegan, a leggere informazioni e guardare documentari. Già da anni avevo smesso di mangiare carne e forse questo è il passo ulteriore da compiere. Staremo a vedere. Nel frattempo pubblicherò anche qualche ricettina trovata qua e là sul web e sperimentata con successo. Ma anche senza successo. Perché mi piace cucinare, ma in cucina combino più pasticci che altro!

Insomma - vorrei dire "per farla breve", ma non sarei onesta! - Quando spuntano i papaveri si occuperà di tutto ciò che c'è di nuovo - nuova vita, nuovi progetti, nuovi inizi - strizzando l'occhio anche a tutto ciò che c'è di vecchio - i vecchi progetti da portare a termine -, un po' come la metafora dei nani sulle spalle dei giganti.

Se avete voglia di fare questo viaggio con me, saltate su!
Buon viaggio!

mercoledì 16 maggio 2012

Ho un blog!

Sì, l'ho fatto! Ho un blog! :)


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