mercoledì 25 dicembre 2013

Alla scoperta di Babbo Natale

Avviso importante:
se siete dei bambini al di sotto degli otto anni di età, non leggete quanto segue.



Polo Nord, Rudolph, Babbo, Campanella, Elfo e Orsacchiottino


Questa è la storia di come ho scoperto che Babbo Natale non esiste.

Quando Natale era il periodo più bello dell'anno e attendevo con gioia le vacanze e la slitta trainata da Rudolph che portava il ciccione più allegro e simpatico e buono e generoso del mondo - cavoli, è passato proprio un sacco di tempo da allora! - ... beh, dicevo, quando Natale era Natale, io ero solo una bambina. Curiosa.

Si sa, a scuola c'è sempre il più stronzo di tutti che inizia a smontare i sogni degli altri bambini fin dalla prima elementare.
Se siete dei bambini dagli otto anni in su e state leggendo, sì, ho scritto una parolaccia. Ebbene, sappiate che se uno è stronzo, è stronzo anche a sei anni. E spesso anche prima. Il gene della stronzaggine è congenito, innato. Se non sapete cos'è un gene, non importa, lo saprete tra qualche anno. Oppure cercate su Google.

Bene, dicevo che fin dalle prime vacanze di Natale della prima elementare, correva l'anno... ok, eravamo verso la fine del 1900... già i primi segnali di stronzaggine acuta iniziavano a manifestarsi in alcuni individui che da grandi sarebbero diventati dei trogloditi ignoranti e privi di immaginazione.

E così, provaci un anno e provaci un altro, in terza elementare nessuno credeva più al caro Babbo. Credevamo, però, alla magia del Natale. Qualcosa doveva pur succedere a Natale, altrimenti le suore non ci avrebbero fatto preparare la recita ogni anno!
Sì, andavo a scuola dalle suore. Se provate a prendermi in giro, sappiate che sono immune da tempo: ho dovuto sopportare le angherie dei bambini vicini di casa, quindi non funziona nulla. Fine.

Ecco, insomma, dicevo, la magia del Natale era una gran figata. La sorpresa era un'emozione bellissima, l'atmosfera che regnava in casa era calda e accogliente, e poi c'erano i dolci... i dolci!!! Ah già, poi c'erano anche fratello, sorella e cugino che erano più piccoli, e quindi in casa dovevo fingere di credere a Babbo, mentre a scuola non dovevo fingere e a volte potevo sembrare bipolare per un occhio esterno, ma non lo ero. Fidatevi.

Mia madre voleva - sottolineo voleva - che io ci credessi, così le facevo questo favore, ma in realtà cercavo le prove: cercavo il posto in cui nascondeva i regali.

A nove anni, l'ho trovato. 
Non ho potuto trovarlo prima, perché, crescendo, ho notato che mia madre correva a comprare i regali la sera del 24, e combatteva una dura lotta con il proprietario del negozio di giocattoli che più o meno alle 18 in punto voleva abbassare la saracinesca e tornare a casa a godersi la cena.

Quell'anno, invece, deve aver comprato i regali almeno un giorno prima. E lì è cascato l'asino! O  la renna! ;)

Allora, è successo questo: mia madre stava cercando un pennello per spolverare, non ricordava dove fosse. E io l'avevo visto, quel pennello. Di mattina, ero passata in camera sua per uscire sul balcone a chiamarla - forse perché la volevano al telefono - e avevo notato che l'armadio era aperto e uno degli scaffali era completamente vuoto. E su quello scaffale c'era il pennello.

Così, nel pomeriggio, quando lo cercava, le dissi che io sapevo dov'era e mi sono avviata verso la sua stanza. Lei ha fatto una corsa degna di Flash, mi ha sorpassato e ha sbarrato la porta della sua stanza col corpo, puntando ben bene i piedi a terra e spalancando le braccia. Anche gli occhi erano spalancati e la voce preoccupata:

- Dove vai?
- Il pennello era sulla mensola dell'armadio stamattina.
- No no, lì non c'è.
- Ma ci hai guardato?
- No no, lì non c'è niente.

Ao'! Scusate, ma quale bambino sano di mente non si sarebbe insospettito?
Beh, quel giorno ho fatto una delle cose più furbe che abbia mai fatto in vita mia: ho acconsentito, ho aspettato, mi sono appostata e ho attaccato.

Ho aspettato che calassero le tenebre, che mio padre mettesse a letto i pargoli - avevano bisogno della storiellina per addormentarsi, quindi mio padre era fuori gioco - e quando mia madre è scesa al piano di sotto, dai nonni, sono sgattaiolata in camera sua, ho preso lo sgabello rosso, ci sono salita sopra, ho aperto le ante dell'armadio e.... WOW!!!!!

Cosa non c'era in quell'armadio! Bambole, robot, giochi, giochi da femmina e giochi da maschio... sembrava un negozio di giocattoli in miniatura.

Poi ho sentito il portone di casa dei nonni chiudersi e così ho chiuso le ante, sono scesa alla svelta dallo sgabello, l'ho rimesso a posto e sono corsa da mia madre tutta contenta.
Cioè, io ero tutta contenta.
Lei no. Bianca, pallida, si è seduta in salone e ha dovuto fare i conti con la mia crescita.
Io, invece, ero felice di avere le prove. Finalmente.

Da allora, ho continuato ad aspettare Babbo con consapevolezza.
La consapevolezza di non essere presa in giro dagli adulti e la consapevolezza di poter chiedere direttamente ai diretti interessati il mio regalo. E la gioia di farne uno io a loro. Perché è bello ricevere, ma è ancora più bello donare. Con il cuore di un bambino.

Buon Natale a tutti voi! ^_^

6 commenti:

  1. Io non ricordo un episodio simile. BN perse gran parte della sua credibilità quando iniziò a scrivermi letterine. Ma è più corretto dire che si trattò di una lenta presa di coscienza che qualcuno mi stava turlupinando. Certo, per molti questa scoperta è fonte di grande sofferenza, perché BN è per ovvie ragioni un po' al di sopra di tutti. Quando viene sostituito dai tuoi genitori e parenti, il mondo è un po' meno magico. Che so, inizi a pensare che il sole sia una palla di plasma immersa in un cosmo sconfinato. (Se non hai letto/visto Hogfather questa non la capisci, scusa.)
    Aggiungo solo un complimento per l'arguzia che hai dimostrato in quell'occasione. Io non ero così sveglio all'epoca, né lo sono tuttora. ^^
    Auguri ritardatari.

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  2. Buone Feste anche a te, Salomon! ^_^

    Mah, ti dirò, non sono sveglia neanche un po'. Credo che nella crescita qualcosa si sia perso per strada! :P

    Hogfather? Vado subito a cercare info a riguardo! ;)

    RispondiElimina
  3. Alla fine era dispiaciuta più lei di te!!! :D
    Per me invece è stato piuttosto traumatico scoprire la non esistenza di Babbo Natale.
    Avevo 8 anni e a scuola iniziavano a crearsi le fazioni "io ci credo/io non ci credo". Io portavo alto lo stendardo di chi ci credeva. Ma il dubbio ormai si era insinuato in me.
    Con estremo tatto e infinita timidezza, mettendoci circa mezz'ora, balbettando chiesi a mio padre
    "Pà....ma Babbo Natale esiste?"
    "NO" rispose, ma in maniera così secca, netta e veloce, senza provare nemmeno per un secondo a inventarsi qualcosa, niente.
    E' stato terribile.
    Poi, vabbè, ho dovuto continuare a fingere di crederci perché avevo dei fratelli piccoli, ma il trauma è rimasto. E anche io me ne andavo in giro per casa a cercare dove nascondessero i regali!
    Nell'armadio, sempre nell'armadio.

    Norma

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Norma, benvenuta! ^_^

      Sono felice che tu abbia lasciato qui un commento, mi hai dato la possibilità di scoprire il tuo blog!
      Ho sbirciato rapidamente, mi piace!
      Torno presto da te!

      Ciao!

      Elimina
    2. Ciao Cris, grazie!
      Non so, sono capitata sul tuo blog e mi sono sentita subito a casa... :)
      Passa pure quando vuoi, sei la benvenuta!

      Norma

      Elimina
    3. "Sentirsi a casa"... che bel complimento!
      Grazie!

      Elimina

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