domenica 5 maggio 2013

Ei fu.

In principio furono solo Sister e T.
Poi, alcuni giorni fa, anche A., C. e D.
Dentro di me c'è la voce della pubblicità delle Frisk che invece di urlare,


urla: "Sono trooop-peee!!"
Sì, non le tette, quelle sono sempre due - e, lo ammetto, a volte mi sembrano anche troppe! La mia voce interiore si riferisce alle persone. Troppe persone della mia vita reale sono a conoscenza di questo blog. E confesso che questa cosa mi mette a disagio. Mi sento meno libera. E controllata. E in imbarazzo.

Così, negli ultimi giorni, ho pensato di mettere a tacere questo angolino virtuale e seppellirlo da qualche parte nel mare infinito del web.
Ei fu.

Tra pochi giorni Quando spuntano i papaveri compie un anno e invece di festeggiare il mio primo anno da blogger, sto pensando alla chiusura - in realtà, ho anche pensato di aprire una nuova stanzetta virtuale e dedicarla a un argomento particolare che mi piace tanto e che qui ho solo sfiorato en passant. Ma per questo vedremo.

Oggi vorrei chiedere a tutti voi come vi comportate o come vi comportereste, se vi trovaste nella mia situazione. Siete on-line in incognito? I vostri amici e/o conoscenti sanno della vostra attività virtuale? Vi leggono? Vi sentite a disagio e/o in imbarazzo o è una cosa solo mia?

Ogni opinione sarà preziosa.
Bonne nuit! ^_^

11 commenti:

  1. Io non sono in incognito, il primo blog l'ho aperto proprio per farmi seguire da famiglia e amici ... Però poi ci sono certe volte che mi limito, tipo delle coinquiline vorrei dirne di tutti i colori, fra l'altro non mi leggono e una non parla neppure l'italiano ... E allora che si fa? Si apre un blog parallelo segreto per gli sfoghi?
    Io mi sono resa conto comunque che dovendo scrivere cose fondamentalmente positive per non far preoccupare la mia mamma, alla fine sono diventata più positiva anche io.

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    1. Mmm, però tu l'hai aperto "proprio per farti leggere!"
      Io no. Aaahhhhhh, boccaccia mia!

      L'altro non mi servirebbe per gli sfoghi: sarebbe un blog tematico.

      Il fatto è che provo un imbarazzo terribile, qui non sono riuscita neanche a scrivere il mio nome per intero!
      Uff!

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  2. io nn ho rivelato il blog a nessuno, ma proprio nessun nessuno!

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    1. Cara formica,

      era la mia idea originale quella di non rivelare il blog a nessuno, poi però le cose sono andata diversamente.
      E ora che faccio? Chiudo? Cambio? Me ne frego?
      Boh!

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  3. Due va più che bene!

    Io penso dipenda molto da che uso fai della tua pagina. La mia è purtroppo nota a molti amici, alcuni colleghi (eh, sì, il mio datore di lavoro) ma non scrivo nulla di relativo all'amicizia, al lavoro e cose simili. Se avessi fatto una scelta diversa, non avrei diffuso il mio blog a... be', a nessuno. Conosco una ragazza (anzi due) che ogni tanto scrive del suo lavoro, di quanto sia sfruttata e del capo deficiente, etc. Lì sì che magari tenere l'anonimato non è un'idea malvagia, così come quando ti trovi a fare qualche riferimento ai rapporti con le persone che conosci. Qui capisco che uno si possa sentire legato, perché lo è, inutile girarci intorno.
    Io mi sono addirittura permesso di inserire nome e cognome, ma è una scelta (sofferta) dovuta al fatto che il mio blog, pur avendo un taglio da pagina personale, non sfora in ambiti "pericolosi".

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    1. Ehm... "due"? Ahh, due!
      (Salomon, ma com'è che tu spunti quando parlo di ceretta e di tette? Sei il mio unico lettore, fingi di non leggerle queste cose da femmine, ti prego... mi imbarazza! :P )

      Sì, hai ragione, dipende dall'uso che se ne fa.
      Lo scorso anno non conoscevo assolutamente il mondo dei blog e così ci ho provato a modo mio, infatti questo spazio risulta più che altro un collage di argomenti diversi senza alcuna "specializzazione", ciò non toglie che mi piacerebbe anche aprire uno spazio un po' più specializzato.

      Ho cercato di non far diventare questo spazio un luogo dove sfogarmi, anche se mi è capitato di scrivere qualcosa di più personale, perché volevo che fosse un luogo positivo.

      Detto questo, il fatto è che mi imbarazza tremendamente.
      Sapere che persone che conosco possano leggere le mie idee, i miei pensieri o quello che faccio, mi imbarazza.
      E poi, forse, troppe cose non vorrei neanche farle sapere.
      Non so...
      Cmq ormai l'errore è fatto!

      Nome e cognome, tu sì che hai coraggio di uscire allo scoperto! Sei un buon esempio per me in questo momento!
      Ciao!

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    2. Ti assicuro che non avevo fatto caso alla ceretta!

      Scherzi a parte, capisco benissimo l'imbarazzo. Il mio primo blog, sempre sotto pseudonimo (un altro), non doveva avere riferimenti alla mia persona essendo pieno zeppo di riflessioni, pensieri e cose-da-non-rivelare che proprio non mi sarebbe piaciuto fossero diventati di dominio pubblico. In qualche modo, sapere che c'è qualcuno che mi legge (e idealmente può rintracciare persino questo commento) è una limitazione... e una liberazione allo stesso tempo. Dico liberazione perché essendo il mio un blog tematico (grossomodo... più o meno... sort of...) è anche un modo per poter discutere di certe cose con persone con cui non sarei mai entrato nell'argomento. Un poco.
      Insomma, devi solo trovare un tuo equilibrio.

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  4. Praticamente tutti quelli che mi conoscono nella vita reale sanno del mio blog. Io scrivo il cavolo che mi pare, auto-censurandomi secondo buon senso, ovvero: non scrivo i fatti miei se non voglio che la gente li sappia, non sparlo della gente che conosco, insomma, rispetto la privacy mia e altrui. Per il resto, ciò che scrivo è ciò che sono.

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    1. Ciao Aislinn, benvenuta! ^_^

      Hai ragione, anch'io scrivo ciò che sono, ma qui il problema è un altro: mi sento il fiato sul collo. Controllata. E non mi piace.

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  5. i miei amici sono a conoscenza dei fatti ma non mi leggono.

    anche perchè sarebbe impossibile non saperlo, è il mio argomento preferito nelle conversazioni (leggi anche egocentrismo portami via)

    http://nonsidicepiacere.blogspot.it/

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    Risposte
    1. Ahahah, anche mia sorella: sa, ma non legge!
      Non gliene può fregare un accidenti, tanto più che sono prolissa!

      Invidio il tuo egocentrismo. Io soffro di carta-da-paratismo.
      E mi sento pure il fiato sul collo! Uff!

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